Giuseppe Carlo Bobbi possedeva una rara abilità nel trattare il marmo che sapeva scolpire e lisciare con grande abilità, lucindandolo fino a renderlo leggero e porcellanoso, quasi fosse un oggetto prezioso
alla fine della “Grande Guerra” giunge a Milano con la moglie e dopo poco tempo viene conosciuto per le sue abilità e trova lavoro alle dipendenze di Adolfo Wildt
grazie alle sue capacità realizzative ne divenne lo “scultore di fiducia”, stimato esecutore e abilissimo rifinitore di numerose delle opere ideate da questo geniale artista nel primo dopoguerra, si veda la pagina dedicata alla raccolta degli schizzi delle opere di Adolfo Wildt
oltre alla attività quotidiana nel laboratorio, nel periodo che abbraccia gli anni ’20 ed i primi anni ’30, Giuseppe Carlo Bobbi partecipa ad altre iniziative promosse sempre dall’intraprendente Wildt: dalle esercitazioni presso la “Scuola del Marmo“, aperta a Milano, alla collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera
diverrà così uno scultore in marmo apprezzato dai Sovrintendenti e dai Direttori che a Brera si succederanno fino a primi anni ‘50, e stimato dai più noti artisti che in quegli anni ed in questi ambiti si formarono e si confrontarono
tra questi si ricordano: Carlo Bonomi, Giannino Castiglioni, Giacomo Manzù, Francesco Messina, Carlo Sessa ed altri ancora, e con i quali Giuseppe Carlo Bobbi collaborerà dopo la chiusura del laboratorio di Adolfo Wildt che seguì la precoce morte di questo artista avvenuta nel 1931.
Giuseppe Carlo Bobbi non limitò l’orizzonte artistico alla scultura in marmo, nella quale pur eccelse, e sempre cercò di esprimere la propria capacità di interprete e modellatore attraverso l’utilizzo di una più ampia varietà di materiali che vanno dal legno, il materiale del suo primo rapporto con la scultura, al gesso ed ai materiali cementizi
nella sua vita Giuseppe Carlo Bobbi fu anche guida nonché maestro per suo figlio, Orazio Bobbi che, seguendo le orme paterne, intraprese anch’egli il percorso artistico e della scultura più in particolare
visita la galleria delle sculture dell’artista
le manifestazioni di cordoglio alla sua morte
(immagine nell’articolo: San Francesco, Adolfo Wildt, 1926)